Ti presento una parte di me, quella palesata dopo questa data
Ed eccomi finalmente a parlarti del mio Gesù. Scrivere del mio passato mi ha fatto rivivere brutti ricordi, ma mi ha ricordato ancora di più l’opera di trasformazione che Gesù ha compiuto nella mia vita.Se hai letto ciò che ho scritto nella prima parte, saprai che molte cose non ho potuto raccontarle: andavano ben oltre e avrebbero toccato profondamente la mia dignità. Ci sono aspetti della mia vita che conosce solo il mio Signore, e non importa che altri li conoscano. Ti ho mostrato, dentro e fuori, quello che ero. Ora però voglio raccontarti ciò che Gesù ha fatto per me in quella notte tra il 14 e il 15 agosto 2018.
Nella prima parte ti ho raccontato che avevo ascoltato una testimonianza su Radio Evangelo che parlava di un miracolo compiuto dal Signore. Sentii che forse c’era ancora speranza anche per me, ma c’era un problema: non sapevo come avvicinarmi a Dio, né come farlo, né come chiedergli perdono per ciò che avevo fatto. Non ero pentito per quello che avevo fatto, non provavo alcun rimorso in quel momento; c’era solo un’opportunità che volevo cogliere, perché mi trovavo in un abisso mentale, spirituale e fisico. Mi venne un’idea, che forse ti farà sorridere: andai su internet e scrissi “Come chiedere a Dio il perdono dei miei peccati”.
Trovai una predicazione online, attesi la notte fonda, in modo che nessuno potesse disturbarmi, e iniziai ad ascoltare.Il mio cuore batteva forte, ero attentissimo e non sapevo cosa mi aspettasse, ma sentivo dentro di me che qualcosa poteva cambiare. Da piccolo avevo visto i miracoli di Dio, li avevo visti anche nella mia casa. Non pensavo nemmeno che Dio mi odiasse (cosa che invece pensavo negli anni precedenti), né che fossi indegno di ascoltarlo; non sentii muri. Ricordo solo che era come se qualcuno mi invitasse ad ascoltare. I miei pensieri non riuscivano a distrarmi (non credevo nella Bibbia), non riuscivo a pensare a nulla tranne che a quello che ascoltavo: volevo solo capire come chiedere perdono a Dio e ottenere il miracolo. Tuttavia, quando iniziai ad ascoltare quella predicazione, accadde qualcosa di inaspettato:
Il fratello che predicava iniziò a meditare su alcuni passi della Bibbia, addirittura rifletteva su cose che io avevo sempre contestato a Dio, e dava spiegazioni che non avevo mai ricevuto, e le dava attraverso la Parola di Dio. Era come se il mio cuore venisse letto: tante domande e contestazioni che avevo fatto e volevo fare a Dio negli anni, quella sera finalmente avevano una risposta, e non era una risposta approssimativa, ipocrita o di circostanza. Erano risposte che sentivo dentro di me essere vere. Ricordo che, mentre ascoltavo la predicazione, dicevo rivolgendomi a Dio: “Hai ragione”. Mi resi conto che io non avevo mai conosciuto Dio attraverso le scritture.
Mentre la predicazione stava per finire, in un attimo sentii nel mio cuore come se qualcosa fosse cambiato, come se si fosse accesa una lampadina. Sentii la coscienza dentro di me vivere, mi resi conto di aver peccato gravemente contro Dio, mi sentivo indegno, ma non come quella mattina: era una sensazione di vergogna, di pesantezza che provavo nell’anima come se un forte carico di cui io mi dovevo liberare mi stringesse. In un attimo, non solo credetti in Dio e in Suo Figlio Gesù Cristo, ma mi sentii profondamente prostrato interiormente; tutti i peccati che avevo commesso contro Dio e contro gli uomini erano diventati un peso enorme che io dovevo confessare. Quella sera credetti anche alle virgole della Parola di Dio. Sentii un calore dentro di me, un impulso forte a inginocchiarmi sul mio letto e a chiedere perdono: volevo fare pace con Dio, lo volevo assolutamente tornare a Dio quella sera e non mi importò nulla della mia malattia (che era diventata invalidante), volevo solo chiedere perdono e lo feci di cuore; non era un sentimento che veniva dalla mente, ma dal cuore. Non avevo mai chiesto perdono in quel modo. Non mi ero mai umiliato così profondamente nel cuore.
Iniziai a piangere a dirotto, qualcosa dentro di me si ruppe, provai una sensazione di tranquillità come se fossi tornato a casa. Iniziai a confessare a Dio i peccati che sentivo di dovergli dire e non mi nascondevo, lasciavo che quel fiume di melma che raccontavo a Dio uscisse da me. Gli mostrai le mie fragilità, i miei perché, ma gli confessavo i miei peccati: quello che pesava lo davo a lui. Quella sera io non chiesi minimamente a Dio di essere guarito nel corpo, per la prima volta trattai Dio nella mia vita in un modo totalmente diverso. Il peso del peccato e il suo perdono, era superiore al bisogno che avevo di essere guarito nel corpo.
Il giorno dopo, appena mi alzai dal letto, dentro di me presi una decisione e la depositai nel mio cuore dicendomi: “Io mi volgerò a Dio”. Senza che nessuno mi dicesse nulla, iniziai a togliere anelli, orecchini, bracciali e vi assicuro che tutta la roba che avevo addosso non era poca anzi e ogni cosa che indossavo per me era una parte di me che io stavo gettando via. Non mi rispecchiavano più quei ricordi, qualcosa in me era totalmente cambiato.
Dopo un po’, a poco a poco, tagliai anche la mia lunga chioma che avevo iniziato a far crescere da quando avevo 15 anni e questo per obbedire al verso (1 Corinzi 11:14: “La natura stessa non vi insegna che, se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore?”).
Continuai a chiedere a Dio perdono per tutti i miei peccati, anche quelli che mi mettevano a disagio, quelli che avrei voluto nascondergli, quelli che mi facevano tremare il cuore. Provavo rossore sul viso, non riuscivo a dirli con semplicità ma lo feci e quando lo facevo era come se gettassi via una pietra.
Da lì iniziai a ravvedermi. Quello che facevo prima non lo facevo più com’e’ scritto
2Cor 5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.
Fino alla sera prima io ero un fornicatore, un adultero, un oltraggiatore, un ladro, un bugiardo, un egoista, un iracondo, un superbo e tante altre cose ma Dio mi liberò. Era come se queste cose non mi comandassero più. Io potevo decidere se farle o no, non mi soffocavano più, provavo disgusto per queste cose.
La prima cosa che feci fu cambiare i nickname, le email, togliere ogni cosa che mi levava a demoni o a riferimenti all’occulto. Non dissi a nessuno della mia conversione, non sentivo di farlo ancora, Dio mi stava ancora lavorando: al momento era solo una cosa personale, un incontro personale. All’esterno vi posso dire che (come mi fu detto) qualcosa si capiva che in me era cambiato. Il mio migliore amico stesso mi confessò successivamente. Io capii che in te qualcosa era cambiato. Aspettavo con ansia la notte per ascoltare una predicazione, per capire cosa fare, volevo conoscere a fondo Dio e ogni notte, dopo aver ascoltato la predicazione e pregato, dormivo sereno come un bimbo.
Dopo la mia conversione
Da un lato c’era la grande felicità di aver trovato Dio nella mia vita; dall’altro, c’era la mia vecchia esistenza, fatta di intrallazzi, storie parallele, persone che avevo ingannato, persone con cui parlavo e che non sapevano ciò che facevo alle loro spalle, il mondo dell’occulto, legami e altro ancora. Da una parte c’era tutto questo, ma dall’altra avevo realizzato qualcosa dentro di me e non mi sentivo più solo, né provavo più quella distruzione interiore. La notte, quando mi mettevo in preghiera, tremavo di felicità: il mio cuore era pieno di gioia, avevo un santo timore di Dio, mi sentivo come un ragazzino e mi chiedevo: “Ma come, proprio io sto parlando con Colui che ha creato la terra, l’universo?”. Sentivo per la prima volta nella vita di parlare con Dio come se fosse un dialogo a tu per tu. Mi sentivo davvero legato a Lui e sentivo davvero che c’era qualcuno di reale, il mio spirito me lo attestava anche se non potevo vedere io potevo sentire ma lo sapevo per certo, questa cosa andava oltre i miei ragionamenti.
Molti peccati che commettevo li abbandonai immediatamente, presi decisioni forti, iniziai a parlare di Gesù, e, con l’aiuto di Dio, cominciai a raccontare alle persone che mi erano vicine chi ero realmente e cosa avevo fatto e cosa aveva fatto Dio nella mia vita. Nessuno ci poteva credere, sembravano storditi più per le cose che avevo fatto per quello che mi era successo, perché vi assicuro che erano cose tremende; addirittura la mia migliore amica, che era una strega (e che dopo alcuni mesi conobbe anch’ella il Signore), rimase sconvolta (è l’unico termine che posso usare).
C’era chi non capiva, chi non voleva capire, chi ruppe i rapporti con me, chi provò ad approfittarne, ma non m’importava: iniziando a dire la verità, mi sentivo libero. C’era anche chi si sentiva giudicato dalle mie parole e addirittura iniziava a pensare che fosse una mia trovata: “Adesso vuole fare il santo” (così mi veniva detto alle spalle), e alcune persone cercarono anche di farmi cadere nel peccato senza riuscirci, perché io non sentivo più la forza del peccato dentro di me. Dio mi aveva anche liberato quella sera dal vizio del fumo, ripulì la mia bocca (non solo bestemmie ma anche la volgarità per la quale ero “famoso”). Dio mi tolse quell’impulso rabbioso che mi faceva scattare, venni liberato dalla pornografia e da molte altre cose. Tutto accadde in una sera.
Dicevo no al peccato e, più lo facevo, più il mio cuore esultava. Mi sentivo approvato da Dio. Naturalmente non fu facile: la fase iniziale della mia conversione fu molto intensa, ma Dio mi dava discernimento, forza, sentivo la Sua presenza e non sono mancati momenti molto difficili. Subii anche una rapina proprio all’uscita delle prove con il mio gruppo e vi posso assicurare che, per la prima volta, pregai per qualcuno che mi aveva fatto del male e perdonai di cuore.
Anche con la musica che ascoltavo tagliai i ponti: anche brani semplici che non offendevano il Signore, mi provocavano una sorta di repulsione interiore (e io ne rimanevo esterrefatto), soprattutto nei primi giorni. Ero abituato ad ascoltare musica quasi tutto il giorno, era un’abitudine, non ascoltavo più black come un tempo solo brani sporadici ma abbandonai del tutto quel mondo; provai ad ascoltare gruppi rock/metal evangelici, ma nulla: non mi attirava proprio, anzi quando vedevo le foto di questi gruppi mi stranivano e vedevo che non obbedivano alla parola. Me ne allontanai subito perchè non mi appartenevano. Fino a che iniziai ad ascoltare i canti antichi che ascoltavo da bambino, le melodie di lode, i cantici dell’innario e anche alcuni gruppi moderni che comunque davano gloria a Dio e al nome di Gesù (doveva esserci il nome di Gesù nei brani): il mio cuore esultava, il mio spirito gioiva e li capii che era quella la musica che avrei ascoltato.
Le prime vittorie in Cristo
Trovai una Bibbia in casa (una mia vecchia Bibbia di tanti anni fa) e iniziai a leggerla continuamente. Pregavo il Signore di aiutarmi a comprendere e non avevo paura nemmeno di leggere l’Antico Testamento, perché sapevo che era Parola di Dio. Dicevo: “La Bibbia ha due ali, una antica e una nuova, e per volare mi servono entrambe”.
Una sera lessi di un peccato che commettevo fin da bambino, un peccato che per me era impossibile vincere. Quando lessi che Gesù parlava di questo peccato:
Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Matteo 5:28
Tremavo dentro di me, perché mi chiedevo: “Come posso ubbidire a questo comandamento?”. Ma in ogni cosa, con semplicità, mi facevo forza perché c’era qualcosa dentro di me che mi faceva credere che per Dio ogni cosa era possibile. M’inginocchiavo, pregavo e, con fede, sapevo che Dio poteva fare ogni cosa. Mi legavo spesso a questi versi:
Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il Signore? (Genesi 18:14)
E Gesù: “Dici: ‘Se puoi’?! Ogni cosa è possibile a chi crede” (Marco 9:23)
Dopo quella sera, Dio mi liberò anche da questo genere di pensieri che non mi dominarono più.
Poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva contro la conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo (2 Corinzi 10:5)
Quando leggevo la Bibbia, vedevo che ciò che era scritto non era un semplice racconto: quelle cose di cui parlavano Gesù e l’apostolo Paolo erano reali, non era solo un racconto, era qualcosa che io vivevo.
Il nemico, ovviamente, arrivò violentemente nella mia vita. Non avevo nessun fratello accanto che potesse aiutarmi, mi ero convertito con una preghiera nella mia stanza, scrissi al fratello che mi aveva evangelizzato e iniziai a frequentare qualche fratello online. Ma ben presto dovetti fare i conti con i peccati che avevo commesso, come è scritto:
“Ma, se non fate così, voi avrete peccato contro l’Eterno; e sappiate che il vostro peccato vi ritroverà.” (Numeri 32:23)
Avevo grandi combattimenti spirituali; alcuni fratelli che il Signore mi mise accanto all’epoca mi aiutarono. Addirittura trovai le stesse cose che mi accadevano in uno studio del fratello David Wilkerson (presenti anche in questo sito). Iniziai, senza saperne nulla, a vivere un vero e proprio combattimento spirituale. Non capivo cosa accadesse, perché pensavo che con Dio avrei risolto tutti i problemi e che non mi sarebbe accaduto più nulla. Invece iniziò un periodo turbolento che non comprendevo ma nello stesso tempo non mi lasciavo mai andare anzi Dio in preghiera mi dava sempre la sua presenza che per me era un ristoro e una pace continua.
Non avevo mai sentito parlare del buon combattimento nella mia vita, ma vedevo che combattevo con forza contro la mia carne, combattimenti nello spirito. Fu un periodo molto intenso, poi trovai questo verso nella Parola di Dio:
Carissimi, non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. 1 Pietro 4:12
Più cose strane mi capitavano e più m’inginocchiavo, più cercavo Dio e più leggevo la Parola che mi leggeva dentro, li trovavo spiegazioni e conforto anche se spesso ho dovuto fare conto con il mio carattere complicato. Ho dovuto lottare anche contro il Signore perchè avevo una parte di me che era molto ostica, diffidente, calcolatrice. Ma la sua parola mi ha sempre guarito. Dio è stato ed è molto paziente con me, anche grazie a questo ho realizzato veramente il suo amore. Fu un periodo molto forte, soffrivo tantissimo ma non mollavo perchè trovavo sempre ristoro e rifugio in Dio.
Dopo queste cose, chiesi a Dio di guarirmi dalla malattia da cui ero afflitto e Lui istantaneamente mi guarì. Poi feci un sogno in cui Dio mi mise un forte peso nel cuore: distruggere tutto ciò che avevo ancora in mio possesso e che lo offendeva. Li avevo tolti, messi da parte, ma non avevo buttato nulla; ma Dio quella sera mi mise un forte peso sul cuore.
Presi i miei dischi, che erano un vero tesoro: avevo dischi di tiratura talmente limitata che avrei potuto comprare una macchina se ne avessi venduto qualcuno (copie ricercatissime tra i collezionisti). Avevo tutto materiale originale, anche autografato, pile di demo, materiali promozionali perché avevo scritto in passato nella prima webzine italiana (almeno la più importante dell’epoca) ed avevo avuto una fanzine dove intervistai anche i personaggi più sfuggenti come ildjarn, copie addirittura segnate con il sangue, dischi che oggi valgono cifre da capogiro. Presi anche i manga e, successivamente, i libri e li distrussi prima e poi li bruciai.
Poi mi separai dal mio gruppo, dove non mi sentivo più a mio agio. Non offendevamo il Signore, ma non era più quello il mio posto (poi compresi anche il perché).
Mi sono legato e sono ancora legato alla Sua Parola più di ogni altra cosa. Avrei permesso che mi togliessero tutto, tranne la Bibbia.
Salmo 119:105 La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.
Questo verso ha segnato la mia intera vita spirituale… Ho avuto alti e bassi, in questi 7 anni ho imparato a capire sempre di più Dio, ho intessuto un rapporto con Gesù.
All’inizio non sopportavo l’idea che Dio potesse leggermi il cuore perchè sentivo di non potermi nascondere da lui, ho avuto difficoltà a fidarmi di Lui in modo totale (nonostante quello che aveva fatto per me) è una cosa di cui dopo mi resi conto attraverso le predicazioni (nel blog c’e’ qualcosa). Ho avuto anche difficoltà a lasciarmi andare: sono sempre stato un calcolatore, ero vittima di amori malati e, benché Dio avesse mutato il mio cuore, comunque ha dovuto lavorare con pazienza e misericordia il mio cuore e continua a farlo. Il mio carattere quando emergeva io dovevo farlo lavorare al Signore. Se io non avessi perseverato nella sua parola, nella preghiera e non avessi avuto una comune adunanza io mi sarei smarrito.
Io volevo tutto e subito, in alcune cose Dio ha agito così, mi ha dato tutto e subito ma il problema è stato quando non avevo, lui mi ha lasciato “cuocere nel mio brodo” perchè li si palesavano aspetti che non erano ancora sottomessi a Dio e lui li conosceva molto bene.
Ho imparato a comprendere che, in alcuni aspetti della nostra vita, Dio ci costruisce pezzettino dopo pezzettino e ci attende. Quando non mi sentivo all’altezza e schiacciato dalla mia imperfezione, Dio mi rialzava con gioia e con amore. Non mi sono mai sentito umiliato da Dio, schiacciato o gettato via, anzi mi ha sempre permesso di accostarmi a lui anche se cadevo.
Il vuoto che avevo e che cercavo di riempire con amori malati e con il peccato non l’ho più sentito. Dicevo che io ero sempre stato felice quando ero immerso nel mondo ma non era vero, perché quando tutto si spegneva ed emergevano i pensieri c’era l’angoscia. La mia anima beveva sempre ad una fonte avvelenata e i piaceri del peccato placavano quella sete ma ero malato e più bevevo quell’acqua chiamata peccata e più mi ammalavo. Solo l’acqua pulita di Cristo mi guarì e non ebbi più bisogno di quell’acqua sporca.
Quando iniziai ad avere paura della morte (ne ho perlato nella prima parte) e mi dicevo: Dove andrò quando morirò? Non ci volevo credere ad un inferno ma sapevo che c’era. Dio spazzò via tutto questo e quando avevo paura (perché non ero diventato un super uomo anzi Dio mi ha lavorato proprio per non farmi dipendere più da me stesso anche perché dovevo realizzare questo verso che un caro fratello un giorno mi citò, perchè involontariamente io mettevo sempre troppo del mio e non lasciavo fare a Dio perchè ad un certo punto iniziai a legarmi verso di lui non come amico ma come servo:
Fa’ che io sappia quanto sono fragile. Salmo 39
Quel vuoto è stato riempito e non ho più bisogno (almeno per ora) di una persona accanto per sentirmi appagato, né ho bisogno di peccare; anzi, ora odio ciò che offende il Signore.
Come Satana cerca di farti cadere accecandoti
Io ho concluso questa testimonianza e qui ti lascio i miei ultimi pensieri e ti voglio parlare proprio di chi non vuole che io e te possiamo gustare i piaceri della grazia ma vuole farti continuare a bere acqua avvelenata (il peccato).
Il nemico delle nostre anime, che ti assicuro è reale e vivente, è un essere malvagio, ben peggiore di quello che ero io prima di conoscere Cristo o quello che potresti essere tu.
Nella Parola di Dio è chiamato il principe di questo mondo, ma non può fare tutto quello che vuole.
Anni fa, mi rendevo conto che più leggevo di lui nella Parola di Dio e più mi vedevo simile a lui. Egli un tempo era un Angelo il cui nome significava: portatore di luce, poi dopo essere decaduto è diventato il nemico di Dio, il nemico delle nostre anime.
Quando avvenne la mia conversione, che fu istantanea (il mio cuore divenne libero in un attimo; poi il Signore ha continuato la sua opera, prima di riempirmi, ha dovuto svuotarmi, e ancora oggi ci sono cose che Lui toglie o modifica), capii che il cammino del cristiano è dinamicom un Cristiano non si può adagiare, perchè se non sta andando contro corrente si sta facendo trascinare. Il figliolo di Dio è forte solo se ha dentro di se Iddio.
Chi fa sul serio (perché ci sono anche tanti che si dicono figli di Dio ma non lo sono) lotta con forza.
E mentre scrivo un verso mi viene in mente che si trova in Giudici 5:21: Anima mia, avanti con forza!
Io ho una forza dentro di me che si chiama Spirito Santo e ho un Re dentro di me che, anche quando cado o inizio a sentirmi stanco di combattere, è lì che mi rialza. Ho imparato a comprendere che sono tutt’altro che perfetto, ma un giorno sarò simile a Lui.
Oggi non ho più paura della morte, perché ho una certezza: Dio mi ama. E per capirlo, ti assicuro che, nonostante tutto ciò che Dio aveva fatto e fa per me, ho avuto il collo duro, sia per il mio carattere sia per il mio passato. Non mi fidavo pienamente di Dio, nonostante la conversione, e avevo una certa difficoltà a dargli il controllo. Non mi piaceva il fatto che Lui conoscesse i miei pensieri e leggesse il mio cuore, perché non avevo ancora realizzato tante cose.
Ero uno a cui piacevano le cose tutte e subito (come già ti ho descritto).
Preferivo il foglio che divampava e bruciava in un attimo, piuttosto che vedere la carta bruciare lentamente prima di scomparire. Dio non ha fretta, i suoi pensieri non sono i nostri; spesso agisce così, e questa è una benedizione, perché in questi momenti (e io ne ho avuti tanti) ho sperimentato il suo intervento al momento opportuno e ho potuto chiaramente distingure il suo intervento e non il mio.
Ti stupirai, ma mentre scrivo queste pagine sto attraversando un momento complicato e sentivo più volte di scrivere questa testimonianza, perché Dio me l’ha confermato più volte. Dio mi diceva, attraverso la sua Parola e la predicazione: “Ricordati quello che io ho fatto per te”.
Dato che amo scrivere e spesso racconto ai giovani ciò che Dio ha fatto per me, ho deciso di scriverlo. E di metterlo qui su questo blog che, all’inizio, era solo per aiutarmi a riascoltare le predicazioni. Oggi lo uso per evangelizzare chi passerà di qui.
Qui ci sono tanti studi, scritti e prediche che nel corso degli anni mi hanno toccato particolarmente. C’è anche uno studio del fratello Wilkerson che, all’inizio, quando non conoscevo nessuno, mi ha aiutato a capire cosa mi stava accadendo. C’è sempre un Barnaba che il Signore mette accanto a noi nei momenti di difficoltà, anche se non capiamo.
Oggi, grazie alla Parola, ho compreso tante cose. Anche sul perché sono ancora in vita. So che, se non ci fosse stato Lui, a quest’ora io non sarei qui e sarei stato in quell’inferno che tanto decantavo nella musica che ascoltavo.
Dio ci lascia liberi di scegliere ciò che è bene e ciò che non lo è.
Dio ci lascia liberi di amarlo o odiarlo.
Mi potrai dire che non odi Dio, ma sappi che la Scrittura è molto chiara:
Nessuno può servire due padroni, perché o amerà l’uno e odierà l’altro, oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo.
A Satana non importa che tu lo ami o no, gli basta che la tua anima perisca, perché ti odia in quanto creatura di Dio. Lui non accetta che una creazione come la nostra, viva e goda l’eternità, non sopporta la gloria che appartiene a Gesù figlio di Dio. Satana non avrà più quello la gloria che un tempo aveva (Satana è già stato giudicato).
Noi invece abbiamo ancora speranza, infatti:
“Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. E se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico, perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non accetta le mie parole, ha chi lo giudica: la parola che ho annunciato è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato di mio, ma il Padre che mi ha mandato mi ha comandato quello che devo dire e di che devo parlare; e io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che dico, così le dico, come il Padre me le ha dette”. (Giovanni 12:46-50)
Purtroppo, quando si parla del giudizio di Dio, molti si allontanano, si infastidiscono, perché anche se non se ne rendono conto, la loro coscienza li accusa. Sappi che tutti noi, un giorno, dovremo comparire dinanzi a Dio e rendere conto.
“Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quando era nel corpo, secondo ciò che ha compiuto, sia in bene sia in male.” (2 Corinzi 5:10)
Dio è lo stesso ieri, oggi e in eterno, ed è un Dio pietoso e lento all’ira ma non può tollerare il peccato.
Un giorno un fratello mi raccontò la storia di Manasse, che mi ricorda molto ciò che è capitato a me.
Se vuoi leggere la sua storia, vai su 2 Cronache 33:1-20 e scoprirai che Dio si arrende anche alle preghiere di uno come Manasse, e lo ha fatto anche per me.
Satana, nei primi tempi della mia conversione, mi fece pensare di aver fatto qualcosa che non poteva essere perdonato, invece Dio mi perdonò.
E lo fece più volte; io ero assalito da quella voce, perché in realtà avevo difficoltà a fidarmi di Dio.
Non solo mi aveva guarito dalla malattia e dal peccato, ma ogni giorno vedevo che crescevo, imparavo i versi, come se entrassero in me, vivevano in me. Li applicavo e, con il suo aiuto, non peccavo più, ma involontariamente avevo atteggiamenti e pensieri che a Dio non piacevano. Questa cosa mi bloccava. Lui però mi ha aspettato. Mi ha formato e continua a farlo. Il Cristiano non è perfetto, ma vuole raggiungere la statura di Cristo con tutto il suo cuore.
Satana usa la menzogna per farti credere in cose che non esistono, perché Satana è il padre della menzogna. Anche se tu non appartieni dichiaratamente a lui, gli basta che tu muoia spiritualmente.
Tu però che sicuramente non sei qui per caso, sei stato il motivo per cui Gesù si è dato sulla croce, perché Dio, che è puro e tre volte Santo, ti vuole dare l’amore di cui io e i miei fratelli abbiamo realizzato.
Dio per darti pace ha dato la cosa più preziosa che aveva per salvarci: suo Figlio Gesù, che è venuto sulla terra come vero uomo e vero Dio.
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.” (Giovanni 3:16)
Questo verso facevo fatica a comprenderlo quando ero nel mondo, m’infastidiva era inconcepibile. era per me motivo di grande contestazione ma quando ho avuto la mente di Cristo e mi sono avvicinato alla sua santità, ho compreso cos’è il peccato per Dio e a cosa porta e ho compreso perfettamente questo sacrificio e ringrazio Iddio per tutto questo.
Gesù ha dato se stesso per i suoi amici.
Nessuno ha amore più grande che quello di dare la sua vita per i suoi amici. Giovanni 15:13 E’ vero potresti dirmi, ma io non sono amico di Cristo ne lui è mio amico.
Sappi che Dio ti ha visto il tuo cuore quello che forse nemmeno tu puoi vedere, ti ha visto come vide un giorno Natanaele, sappi che Gesù si è dato non per i giusti ma per gli empi.
Infatti, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Romani 5:6
Se oggi hai udito la sua voce non indurire il suo cuore e vai a lui con tutto te stesso. Non serve nessun artifizio, basta solo una preghiera fatta con il cuore, poi farà ogni cosa lui
“Gesù le disse: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà’.” (Giovanni 11:25)
Chi decide di amare Dio e di farlo suo Signore ubbidisce alla sua voce com’e’ scritto:
“Perché mi chiamate: ‘Signore, Signore’ e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi somiglia. Somiglia a un uomo il quale, edificando una casa, ha scavato e scavato profondo e ha posto il fondamento sulla roccia; e, venuta una piena, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto scrollarla perché era stata edificata bene.” (Luca 6:46-48)
“Chi dice di rimanere in lui, deve camminare come egli camminò.” (1 Giovanni 2:6)
Se ti credi giusto e dici di credere in Dio ma non cammini come Egli camminò, se non ubbidisci alla voce di Dio e pecchi allora sei schiavo del peccato (“Gesù rispose loro: ‘In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato’.” Giovanni 8:34), inganni te stesso, non indurirti.
Io spero che Dio possa benedirti con la sua parola e che tu possa conoscerlo come l’ho conosciuto io, in modo reale.
A Dio solo sia la gloria nei secoli dei secoli